IL NEGOZIANTE - Consigli non richiesti su tutto che si possa definire interessante in questo mondo
sabato 24 dicembre 2011
Chart di Fine Anno - Atto 4 / Zona Italia
Con onestà, non è semplice per me fare una classifica italiana (e non la farò).
Di cose italiane ne ascolto meno, cerco di farlo solo per quelle meritevoli e che possono essere meritevoli per i motivi più diversi: hype, qualità pregresse, innamoramenti con o senza senso.
Quello italiano è un mercato particolare (o forse sembra così perchè ci si vive dentro) fatto di molteplici scene e che, fortunatamente, si sta evolvendo in generi sempre più diversi e con buoni apprezzamenti anche all'estero.
Non funziona però così internamente: fatto salvo casi rarissimi nella penisola si incontrano i gusti del pubblico solo sul cantautorato (o, mi viene da dire, sulla scena elettronica, ma è sempre stato così).
A livello di "mainstream" c'è un disco che credo metta tutti d'accordo: Wow, Verdena. Un disco che sembra intitolato nel modo migliore, un disco doppio, ampissimo, meravigliosamente suonato e pensato: fosse straniero avrebbe dominato parecchie classifiche. Ma il pubblico ha gradito comunque, nulla da dire.
Ancora un pò più mainstream, ormai da classifica ma non di meno qualità, Caparezza conferma le strepitose qualità mentre i Subsonica fanno probabilmente il disco meno ispirato della loro discografia ma sbancano live (e live meritano eccome).
Sui due grandi nomi nuovi dell'anno, un pò di delusione: il disco dei Cani c'è la validità a livello di testo e di fotografia di una generazione ma c'è anche un disco che traballa un pò in termini di varietà e di suono stesso: mi sbilancio dicendo che non li ricorderemo tra qualche anno.
Forse ricorderemo gli A Classic Education, in giro da tempo e che solo quest'anno hanno prodotto il primo album. Che suona invece bene ma mi ha lasciato un pò freddino. Mi riservo di dare ulteriori ascolti.
Si parlava di cantautorato, ed eccoci al magico Trio.
Le Luci Della Centrale Elettrica dà alle stampe all'ultimo un bell'Ep, lo aspettiamo al varco del (difficile) terzo album: o sarà conferma o caduta, qualcosa mi fa pensare alla prima opzione.
Conferma invece piena per Brunori Sas, che produce un Vol.2 al livello (ottimo) del primo e convince live, e per Dente, ormai sdoganato a pubblici molto più ampi di qualche tempo fa, che non raggiunge le vette di L'amore non è bello ma migliora musicalmente e piace dal vivo, come sempre.
Infine, alcuni spot di nomi che già girano ma in cui credere per il prossimo futuro: Be Forest , Soviet Soviet (piaciuti live di spalla agli Horrors) e il duo italo (per nascita) inglese (per affinità musicale) The Jaqueries e The Hacienda.
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RispondiEliminaDegli Ultimo Attuale Corpo Sonoro ne ho parlato qui http://ilnegoziante.blogspot.com/2011/11/zona-italia-ultimo-attuale-corpo-sonoro.html l'albm è uscito in questi giorni e ho sentito solo qualcosa in streaming, mi riservo di recensirlo con calma :-)
RispondiEliminaGli Stato Sociale ho sentito qualcosa ma non li ho ancora approfonditi, ma lo farò con piacere :-)