Un post tra il personale e il nemmeno poi tanto.
Che in fondo si tratta di lanciare un'idea nel vuoto (nessun diritto d'autore sopra).
Che la declinazione scelta è quella della musica e quindi perchè non parlarne qui.
Fatto sta che a questo indirizzo previa una veloce registrazione è possibile votare la mia idea ( se vi interessa, si può votare tre volte).
Succede che per caso lessi di un concorso indetto da Emilia Romagna e Lepida per premiare le idee più innovative partendo dal tema "se avessi un giga di banda cosa farei?".
Copio incollo la mia idea, se vi interessa votatela, magari a qualcuno diventerà un giorno utile!
Quando lessi del concorso, pensando ad un gigabyte di banda, pensai.
Pensai a cosa occupa banda.
Sono due le cose fondamentali: i video oppure tanti utenti.
Sui tanti utenti esiste il mondo dei social network, attualmente saturo e sui video in apparenza parrebbe essere già stato fatto tutto.
Poi però ricollegai un mio interesse (un blog sulla musica indipendente) e certi commenti alla stagione dei concerti e festival musicali estivi.
Gli spostamenti di date, i turni lavorativi, i costi dei biglietti, le date che sono una,due, massimo tre e concentrate al nord.
E viene da pensare: perchè non introdurre un portale dove poter vedere i concerti in tempo reale da casa?
Quanto mercato esiste veramente?
Parecchio. Parecchio se pensiamo alle moderne connessioni da casa, ai televisori con spesso un browser integrato (e in ottica futura lo saranno tutte), gli smartphone e i tablet.
In questo scenario di tecnologie pronte, immaginiamo tutte le persone che potrebbero non poter andare a vedere un concerto, ad esempio per un lavoro con i turni che rende difficile andare proprio quella sera o programmare l'acquisto di un biglietto, persone che abitano troppo lontane, persone che non trovano compagnia e scelgono di non andare, c'è un'ampia casistica che potrebbe portare alla rinuncia.
E se avessero la possibilità di vederlo da casa? Ad un prezzo popolare?
Ora immaginiamo di essere uno di tutti quegli enti che propongono attività culturali in un contesto italiano abbastanza difficoltoso (economicamente e per pubblico meno abituato rispetto ad esempio alle realtà inglesi) e immaginiamo di avere la possibilità di non perdere quei potenziali spettatori.
E immaginiamo anche (dall'altro lato) la soddisfazione di poter passare una serata diversa o comunque di poter godere almeno in parte, pur senza la presenza fisica ad un evento che ci interessava.
Si uniscono due interessi.
A costi bassi per entrambi: per chi organizza da una a tre videocamere hd (o fotocamere con funzione video), una banda appunto che immaginiamo a gigabyte e l'utente che paga l'equivalmente ad esempio di un 10% del biglietto.
Un concerto da 20 euro ne costerebbe due in streaming.
Uno da trenta, tre euro.
Con la possibilità di riconoscere dopo ad esempio dieci concerti visti un biglietto scontato o ridotto.
L'investimento iniziale sarebbe basso per chi organizza e il potenziale ricavo alto.
Immaginiamo un concerto con mille persone paganti a dieci euro e mille spettatori in streaming.
Nel vecchio scenario, avevamo solo diecimila euro, in quello nuovo undicimila.
Può sembrare poco ma può essere la soglia del pareggio o il cachet del gruppo spalla.
E questo concerto dopo concerto, dando nuove possibilità al mercato dei concerti quando all'interesse delle persone (ad esempio per mezza Italia, quella da Roma in giù che ha rarissime occasioni per vedere anche le band più di nicchia, per non parlare di quelle importanti che difficilmente scendono sotto Milano in data unica).
Questo sarebbe il mondo dello streaming del concerto a pagamento.
Chi è disposto a crederci?