martedì 23 ottobre 2018

Propaganda - Stagione 2, Episodio 3

La puntata numero tre di questa stagione è stata densa di musica.
Musica e novità e qualche parola nel mezzo, per presentarla e raccontarla.

Ascoltala qui oppure scaricala qui

Tracklist

Any Other - Capricorn
Big Red Machine - Lyla
Cosmo Sheldrake - Run Rings Right Wrongs
Django Django - Swimming At Night
John Grant - Love Is Magic
Miles Kane - Cry On My Guitar
Le Luci Della Centrale Elettrica - Mistica
Mumford And Sons - Guiding Lights
Spiritualized - Here It Comes
The Lemon Twigs - Small Victories
Yves Tumor - Licking An Orchid

sabato 13 ottobre 2018

Propaganda - Podcast e Streaming, Stagione 2 Episodio 1

Quest'anno faccio il bravo e tengo segnato tutto.
Per cui, ecco tracklist e link per scaricare /ascoltare la prima puntata della mia Trasmissione su Web Radio Giardino.

Scaricala Qui o ascoltala qui in streaming

Anna Calvi - Hunter
Blood Orange - Charcoal Baby
Death Cab for Cutie - Gold Rush
Interpol - If You Really Love Nothing
Kids See Ghost - Reborn
LIM - Queen
Rostam - In A River
Say Lou Lou - Ana
Thom Yorke - Suspirium
White Lies - Time To Give

lunedì 8 ottobre 2018

Propaganda - Streaming e download Puntata 2, Stagione 2

Seconda puntata di Propaganda e abbiamo già il piacere di avere un ospite illustre. È con noi Tom, tra le menti dietro al progetto Reazione K Volume 2, rassegna di grande livello che porterà artisti internazionali e non in Sala Estense nelle prossime settimane. Parleremo con gli artisti che verranno a suonare, senza dimenticare uno sguardo verso la realtà musicale locale e contemporanea. Inoltre grandi chicche musicali come Let's eat Granma, il progetto Gallant con Sufian Stevens, Mitski e molto altro. Puntata ricca di contenuti!

Scaricala Qui o Ascoltala Qui

Tracklist

Bodega - Jack in Titanic
Devon Welsh - By The Daylight
Gallant - Togoodtobetrue
Gaz Coombes - Wounded Ego
Let’s Eat Granma - I Will Be Waiting
Mitski - Geyser
Riccardo Sinigallia - Ciao Cuore
Scott Matthew - The Wish
Stella Maris - L’Umanità Indotta




martedì 31 luglio 2018

Home Festival: una guida all'edizione 2018



Si dice da anni che in Italia non abbiamo la possibilità di avere un festival musicale.
Quando si dice questa frase si intende che non esiste la possibilità di vivere una esperienza di due, tre, quattro giorni, con una grande arena, diversi palchi, una programmazione di qualità eterogenea che porti a vivere l'esperienza della piccola città della musica.
Non abbiamo un Primavera Sound, ma non abbiamo nemmeno un Pukkelpop, uno Sziget o altre mille realtà di dimensione medio-grande che permeano gran parte dell'europa, anche in paesi apparentemente piccoli come Croazia Danimarca o Polonia.
Questo per diverse ragioni:
- manca un coordinamento centrale ed esistono quindi infinite piccole versioni di Festival (Siren, Ypsirock)
- si preferiscono le rassegne spalmate su settimane o mesi, chiamate festival ma in realtà semplici elenchi di concerti
- vi è un intriso nazionalismo che porta l'Italia ad essere uno dei paesi a più alto tasso di ascolto "autoctono" , secondo gli ultimi dati FIMI siamo addirittura ad una percentuale di streaming con il 55% di artisti italiani contro il 45% di quelli stranieri.

Insomma, siamo nazional-popolari e se vi si aggiunge la poca voglia di nuovo (vanno magari sempre fortissimo le band icona del passato) e i problemi di burocrazia ed investimento, realmente, il "megafestival" non esiste.
Però, con piena onestà, su queste stesse pagine ho raccontato in due occasioni la possibile nascita di questo evento.
Report anno 2015   Report anno 2017   Video anno 2017
Ovvero, Home Festival, a Treviso.
Che è passato gradatamente da evento gratuito ad evento a pagamento, che espande di anno in anno l'ambizione del progetto musicale, che ha un sito capace di gestire più palchi in contemporanea (e lo fa realmente) e che tenta comunque di essere anche un'esperienza, grazie al campeggio, alla parte di mercatini o di cibo, alle partnership importanti.
Insomma, con i dovuti timori, sembra che la strada sia lanciata.
Ovvio che Home Festival, per sopravvivere è al momento un festival che mette assieme anime rock, pop, elettroniche, italiane e straniere, fatica ad essere percepito ad esempio come festival contemporaneo (Primavera Sound) o di genere (Sonar); il pubblico stesso ancora arriva per il proprio artista preferito e cambia dunque di serata in serata.
Ma anche quest'anno c'è la possibilità di costruirsi una più che dignitosa scaletta.
Ad averne la possibilità di esserci per tutta la durata ecco un piano.
Giovedi
> E', come spesso negli ultimi anni, il giorno "europeo", di maggiore qualità, almeno a parere di chi scrive. Imperdibili gli Alt-J, in caduta su disco quanto interessanti dal vivo, imperdibili i sottovalutatissimi Django Django, autori di un ottimo disco quest'anno, interessanti gli alfieri indie rock The Wombats e White Lies. Aggiungiamo la carica elettronica di Floating Points e le piccole scoperte italiane di cui abbiamo parlato anche in radio   come Coma Cose, Her Skin e Han e abbiamo una giornata veramente imperdibile.
Venerdì
> Una giornata fieramente di suoni duri, viene da pensare la più ostica a livello di pubblico. Se pure ci sono i Prodigy, che sono sempre i Prodigy, tralascerei gli Incubus, magari più curioso l'esperimento reunion speciale Prozac +. Da non mancare poi per il live dei Ministri, sicuramente incendiario e di una band che ha appena dato alle stampe un ottimo disco. Possibili scoperte? Belize e Makai, da approfondire.
Sabato
>Sabato è sempre stato il giorno in cui Home Festival si apre a ciò che va di tendenza, il giorno della festa. Sicuramente il live del giorno è quello di Cosmo, alla sua estate di gloria, per il resto c'è tanta trap, ci sono i Santii che pure avevamo conosciuto come M+A proprio qui a Home Festival ma ci hanno dato da poco dei dispiaceri (vedi live a Cremona) e poco altro. E' il giorno in cui magari non ci sentiamo a casa, ma la festa è di tutti.
Domenica
>La giornata della festa e delle famiglie. Caparezza vale per tutti, Lo Stato Sociale sarà il must, pur che non ci andiamo matti, il talento di Motta ci lascerà qualcosa nel cuore, consigliati come scoperte i divertenti Eugenio in Via di Gioia e Joan Thiele,, senza dimenticare Generic Animal, di cui si parla bene.

Il prezzo di Home Festival è ancora popolarissimo: 30 euro ogni giornata, 90 l'intero festival valgono bene una prova, per vedere crescere ogni anno questo piccolo ormai grande Festival.
Forse ci saremo, in caso, non mancherà un report esteso.

lunedì 9 luglio 2018

[Live Report] Tanta Robba Festival, Giorno Uno, Cremona


A volte i festival, i concerti, le serate che dedichiamo alla musica sono attesi per mesi, date iconiche segnate in rosso in un calendario già ben nutrito di eventi.
A volte, invece, la situazione si ribalta: hai una sera libera, magari solo quella ed hai voglia di musica.
Sei affamato, la brami, la cerchi e questo ti porta a trovare una piccola data, di una piccola città di un piccolo festival.
Che poi "Tanta Robba Festival" così piccolo non è, soprattutto si configura con chiarezza come l'idea di un piccolo festival (dura tre giorni) ad entrata gratuita (e il pubblico è quello delle ferie di paese) con la piacevole varianza tra due palchi che funzionano più o meno a scalette scaglionate con qualche sovrapposizione, orientate in senso opposto in modo da non contrastarsi.
Infine, la sensazione è di una programmazione artistica che si avvicina al nazional/popolare/giovanile ma che nasconde il desiderio di una certa "indiependenza".
E questo infatti è il motivo che ci porta qui: il posto non è lontano, si presta ad una gita, non c'è costo e ci sono due artisti e mezzo che ci interessano.

Così, in un bel parco naturale ai confini della città, tra bancarelle del cibo ben più buone di ritrovi molto più blasonati in questa estate musicale, il primo live che ci interessava era quello dei Santii. (5).

I Santii sono la seconda vita artistica dei M+A, progetto di respiro più che internazionale che qualche anno fa, incrociato in un Home Festival, sotto ad un caldo tendone ci aveva regalato una bellissima impressione di musica da ballare, costruita in maniera intelligente e di un live set in grado di regalare sorrisi e soddisfazioni.
Ricordi passati: la nuova vita del progetto al momento, al netto della bella postazione con quattro lati di led ad avvolgere i suoni, è fatta di brani esili, di pop di stampo europeo, soprattutto di stampino, tra il pop danzato ed il rap. Dal vivo, quasi tutto campionato tranne le voci, una presenza scenica impalpabile e un entusiasmo adatto ad un pubblico under 16. Che pure questa sera c'è, per un trapper che apparirà nelle ore successive, ma non si scalda, a ragione, per qualcosa di così esile come questo live, che delude non poco.
Dal party dance di stampo europeo ai cd da autogrill di qualche anno fa il passo non è lungo, ma pare ben riuscito: risposta di pubblico e critica vedremo, ma per il momento il pollice è basso.

Per fortuna poi appaiono i Coma_Cose (7,5): il duo di Milano sta facendo parlare di sè da mesi, con una specie di rap pieno di influenze, militante milanese e del mondo di oggi e capace di sfornare almeno alcuni brani (il disco deve ancora uscire) che in un mondo ideale sarebbero la colonna sonora di questa estate .

Loro si, una vera band, batteria dal vivo, intesa sul palco, brani capaci di piazzarsi in mente e un pubblico sempre più coinvolto, con una Post Concerto già cantata a memoria da parecchi.
Certo, hanno 7-8 brani in canna e una cover (Sangue Misto), per cui appare disorientante che nel loro picco, ripartano poi rifacendo un paio di brani già sentiti all'inizio.
Ma sono una band in qualche modo già più grande della loro discografia e ci sta: ma ci sono piaciuti non poco.

Si era detto due artisti e mezzo perchè nel "preparare" la serata avevamo trovato, in opposizione a quel trapper da under 16, sull'altro palco, programmata Joan Thiele (6 e 1/2) graziosa ragazza che secondo le biografia pare essere partita da Youtube, passata per un successo da radio / televisione e poi, all'improvviso (qui entriamo nella storia) essere ripassata per sue origini (la Colombia del padre) e presentarsi ora, davanti ad un piccolo pubblico, sola sul palco a presentare il proprio disco "Tango".
E' un pop (fin troppo) accessibile ma di qualità: l'idea è che sotto una sensibilità personale e artistica non indifferente ci sia una certa urgenza di rimanere accessibile, quando pure ci sarebbe di più.
Ad esempio, una bella "Underwater" di voce e tastiera, su disco è molto più radio friendly, eppure il senso melodico e una musicalità di qualità sotto ci sono.

L'augurio è che in futuro possa spogliarsi di tutto: un disco voce, chitarra, piano e sussulti sonori latini potrebbe davvero essere piacevole.

In conclusione, in una Italia un pò alla deriva musicale, divisa tra mille artisti a fare la stessa cosa e il mondo rap/trap a trainare le vendite, è stato interessante vedere e sentire altri suoni, altre proposte.
La sensazione è i futuri big dentro ci siano (Coma_Cose) e soprattutto complimenti a chi ha saputo creare un piccolo festival con un'anima ben più grande della piccola festa di paese.
Chissà se il cartellone dei prossimi anni riuscirà a convincerci a tornare...

giovedì 14 giugno 2018

[Live Report] Lcd Soundsystem @ Ferrara Sotto le Stelle



Sono passati tanti anni, davvero tanti.
Era il periodo in cui iniziavo a correre con uno dei primi Ipod.
La Nike aveva creato questo piccolo sensore, costo ventinove euro, che inserito nella scarpa restituiva tutti i dati sulla propria attività.
Aveva anche chiesto ad un nascente James Murphy, conosciuto come Lcd Soundsystem, di creare una colonna sonora per una corsa.
Lui aveva prodotto 45:33, dal minutaggio della traccia, una specie di suite in varie parti che accompagnava riscaldamento, corsa e defaticamento.
Fu persino criticato, Murphy: venduto, gli dissero.
Che pure fosse un esperimento di grande qualità e che nascondesse i semi del successivo album, Sound Of Silver (Someone Great, ad esempio) passò inosservato.

Ma quel momento, quelli di poco precedenti e quelli di poco successivi sono esattamente il centro della vicenda di Lcd Soundsystem, tornato otto anni dopo in Piazza Castello.
E' raro che una band che fa “ballare” sia tanto politica.
Ma il progetto sonoro di Murphy in qualche modo stride con la sua essenza interiore.
Ora, otto anni dopo, lo scioglimento dopo quel tour, l'incredibile serata di addio, la lunga pausa e lo strepitoso ritorno con American Dream raccontano il percorso umano di una persona destinata a lasciare il segno su un inizio di millennio.
E per quanto molti fossero dentro alla piazza per i bassi, la batteria, le note veloci di piano di All My Friends, scontata quanto perfetta chiusura, l'essenza stessa della piazza sapeva che la serata era il concerto di un autore, di più, di un uomo.

Il concerto di Ferrara, visto per una qualche fortuna da molto vicino è stata la celebrazione incerta e potente di qualcosa di interiore.
Di una band che ti fa ballare con un brano, You Wanted A Hit, che recita: “volevi una hit / ma forse non facciamo hit”.
Di un uomo che non ha una voce o un fisico da frontman, che pare dire la prima cosa che gli salta in mente perchè la sua dimensione naturale è quella della composizione in studio, lontano da un palco.
Che schiva l'essere divo proteggendosi con la band, un bicchiere di vino, una pausa al bagno.
Ti trasmette fragilità mentre ti fa ballare.
Ti trasmette tristezza mentre urla.
Ti trasmette emozione mentre si lascia andare, si avvicina al pubblico, sale sulle casse, si espone lasciandosi trascinare dall'interiorità, spogliandosi un attimo dalla goffagine, dal calore, dal magma sonoro prodotto.

In questo senso non c'è diversità da quei brani in cui il cantante, andiamo sul facile, Thom Yorke, va al piano e suona solo, con il proprio pubblico, nudo e fragile.
Pure se qui sul palco di persone ce ne sono sette o otto, tra torri di cavi, batterie, tastiere, microfoni, tutto vibra senza eccessiva perfezione tecnica, ma senza che questo sia importante.

E' tutto nell'essere generazionale: Murphy ha inventato un suono, ha suonato musica elettronica e composto ballate, si è avvicinato a Bowie, si è immerso negli anni ottanta o settanta, ha deciso di spegnere il progetto quando non lo ha sentito più vitale (o è semplicemente rimasto sopraffatto dalla grandezza che aveva preso) e poi lo ha rianimato, attuale quanto derivativo, personale quanto debitore.

Spesso, la musica che fa danzare non ha un contenuto politico o personale.
Eppure, la sensazione è che per molti, in quella piazza, i brani significassero qualcosa di più del divertimento.
Così, nonostante o forse grazie ad una scaletta assolutamente non scontata, non banale, non vicina ai gusti del pubblico ma concentrata sul proprio progetto, la gente era felice.
Ballava, si spingeva poco, saltava con gli altri, si sorrideva, viveva assieme il rito, con pochi giovanissimi, è vero, perchè questi tempi hanno altri suoni, ma con un fuoco sparigliato tra i venti ed i quaranta, quarantacinque anni, con la testa lontana dai vicini temporali, scacciati come per miracolo, piace pensare, dalla bellezza stessa di una piazza magica, chiusa, che avvolge come un guanto, il palco davanti, il castello dietro in queste sere che capitano, a Ferrara, d'estate.

Io, sul palco, non ho sempre visto in James Murphy la gioia di vivere e di suonare.
Io, da vicino, ho letto fragilità, fatica, esaltazione e paura, ho letto distacco e concentrazione, mestiere e estasi sonora, ho percepito la sofferenza dell'essere e la voglia di rispondere alle sfide della vita.
Come se questa seconda vita fosse migliore della precedente, come se Lcd Soundystem, otto anni fa, fosse un treno in corsa di un musicista e Lcd Soundsystem, oggi, sia invece la propria risposta a sé stesso.
You Wanted a Hit, inizia, dicendo che non le scrive le hit.
All My Friends, finisce, nutrendosi di questa energia per andare avanti, lasciandoci felici, colpiti, con la polvere sotto i piedi di una piazza che ha ascoltato un concerto non sempre perfetto e proprio per questo, profondamente importante.



domenica 11 marzo 2018

Propaganda, puntata 9

Nona puntata di Propaganda, in onda tutti i giovedì dalle 18 alle 19, su Web Radio Giardino.
Ecco la selezione musicale:


  • Beach House - Lemon Glow
  • Car Seat Headrest - Bodys
  • Chrvches - Get Out
  • Cigarettes After Sex - Nothing Gonna Hurt You Baby
  • Everything Is Recorded - Mountains of Gold
  • James Vincent Mcmorrow - True Care
  • Okkervil River - Don't Move Back To LA
  • The Wombats - Cheetath Tongue
  • Tracey Torn - Sister
  • WHITE - Living Fiction
Ascoltala in streaming cliccando qui, oppure portala dove vuoi scaricando la puntata

Propaganda - Stagione 2, Episodio 3

La puntata numero tre di questa stagione è stata densa di musica. Musica e novità e qualche parola nel mezzo, per presentarla e raccontarla...