venerdì 10 agosto 2012

Ascolti: Bloc Party - Four



Si, certo, lo so.
Four, quarto album dei Bloc Party esce tra un mesetto, ma essendoci le prime recensioni in rete, mi son detto: si trova già?.
Si trova.
E per uno che considera Silent Alarm uno dei migliori dischi dello scorso decennio e che aveva imparato a pensare alla band capitanata da Kele Okereke come ad un discorso chiuso, visto l'ultimo disco uscito nel 2008 (no quel disco solista di Kele non è mai uscito) beh, è stato impossibile non buttarsi all'ascolto.
Dunque, procediamo per un paragone.
Qualche anno fa è uscito un qualcosa di simile, per intenti e nome, quel Third dei Portishead arrivato dal nulla dopo un decennio abbondante e che ci ha detto "ehi, i numeri uno siamo sempre noi".
Ecco, quel Third era stato come rivedere un amore passato in una fugace serata e poi ritrovarsi a vivere alcune ore di inattesa e estemporanea passione, con il cervello che dice "ecco quello che mi aveva fatto impazzire di te".
Bene, Four è il disco che ti fa dire "è stato bello, forse in passato ci siamo amati ma ora è tempo di staccare la spina".
E fa male, anche se succede.
D'altra cosa si può salvare da un disco così?
Percorriamoli.
Il primo uno - due fa tremare, "So He begins To Lie" sembra un pezzo mal riuscito dei Muse (cosa sono tutti questi suoni, effetti, chitarre, dove sono le melodie cristalline e la capacità strumentale della band?) 3x3 poi è un pezzo senza capo nè coda, con il suo tentativo di epicità malriuscita.
Poi un break, Octopus è un singolo quasi carino (peccato che quell'effetto sulla chitarra lo sentiremo in ben altri due pezzi), "Real Talk" pur suonando già sentita ci ricorda la bellezza della voce di Kele e ci fa pensare che se almeno in questo album i Bloc Party avessero evitato di riempire di suoni e chitarroni ovunque forse qualcosa di decente poteva uscirne.
Invece fanno pure peggio, e se fin qui eravamo su un paio di pezzi sufficienti e due pessimi, d'ora in poi si scende ulteriormente: Day Four pare voler clonare un noto pezzo dei Temper Trap (fa male scriverlo),  Coliseum ha un inizio che è esattamente uguale ad un pezzo che non mi viene in mente (mi è venuto, è Loser di Beck), Team A come detto riprende il discorso su Octopus a livello di chitarre e se pensiamo che si sente lo stesso gioco anche in Truth, pezzo seguente, siamo davvero alla fine.
Insomma, un mezzo disastro, momenti sopra o vicino alla sufficienza pochissimi, il desiderio di vedere nuovamente la band live completamente sfumato.
Soprattutto ci sono alcuni pezzi che sono quasi solo rumore: Ketting, vogliamo parlarne?
E viene da pensare a Lcd Soundsystem, un grandissimo che al terzo album e all'apice del successo ha lasciato il progetto perchè non sarebbe riuscito a replicarne i fasti.
E quindi facciamo finta di niente, miei Bloc Party.
Facciamo che avete scritto Silent Alarm (e vi ho visto live, che bello) e poi A Weekend In The City (discreto dai e vi ho rivisto live) e poi avete tentato una virata poco riuscita con Intimacy, di cui rimangono almeno il coraggio e un paio di lampi di classe in un declino già evidente.
E facciamo che Four non l'avete scritto, perchè potevate essere una band non qualunque e dunque è giusto ricordarvi per le cose belle.
Day Four by blocparty

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