martedì 5 giugno 2012

Ascolti: Edward Sharpe And The Magnetic Zeros - Here


Ai primi ascolti sono rimasto (leggermente) deluso da questo album.
Amando profondamente quell'indie folk corale che caratterizzava l'esordio di questo supergruppo capitanato da Alex Ebert, percepivo un disco un pò dimesso.
E come potevo accettare che fosse dimesso il seguito di uno dei dischi più trascinanti e divertenti di questi anni?.

Ma gli ho lasciato tempo.
Ed è vero: è dimesso ma non è brutto, anzi.
Se l'esordio era la festa tra amici, questo disco è l'aperitivo che ne accompagna i preparativi.
Pur nell'insensatezza cronologica della metafora, credo il concetto renda bene.
Perchè i preparativi cosa sono? Sono risate leggere, battute scherzose, tempi più lenti, momenti più intimi e meno ufficiali ma non per questo meno belli.
E così,  oltre a Man On Fire (che apre il disco e ci regala la serenità di un falò in spiaggia) seguono e convincono That's What's Up (festosa e un pò seventies) e soprattutto il duo I Don't Wanna Pray (questa si, pienamente edwardsharpe) e la lenta e corale Mayla.
E da lì ci si tiene sempre su ritmi medio e a volte mediobassi, fino all'ultima, riuscitissima, prova autorale dal nome All Wash Out, che ci accoglie con la sua atmosfera quasi acustica, un leggero fischietto a mantenere la melodia e la bellissima voce di Ebert in primo piano.
Ci farà ballare un pò meno, insomma, ma questo Here conferma tutte le qualità della band americana.
E su tutto, non vediamo l'ora di vederla dal vivo, nell'unica data estiva, targata Ravenna, l'undici di luglio.


 

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