giovedì 27 settembre 2012

Ascolti: The Shoes - Crack My Bones


A parlare di loro, con poche (o pochissime righe) in lingua italiana, sono ben due siti.
Due blog.
Insomma, la ricerca di chi fossero, questi The Shoes, che tanto mi avevano impressionato al DCode Fest di Madrid, non è stata semplicissima.
Viene in aiuto (sempre onore) Pitchfork, che oltre a recensirli con discreta benevolenza, ci racconta di due ragazzi francesi che da tempo lavorano nella cosiddetta "gavetta" con parecchi remix, tra cui quello del nome più quotato è quello dei Late Of The Pier (ve li ricordate?).
Due ragazzi che hanno un nome, Guillame Brière e Benjamin Lebeau.
Che l'anno scorso hanno pubblicato il loro debutto, Crack My Bones.
In che direzione siamo?
Diciamo tra Hot Chip, !!! e Metronomy.
Quello che traspare solo in parte su disco era la grande potenza della parte percussiva live, davvero impressionante.
Invece il disco, dieci tracce per quaranta minuti scarsi di musica, scorre via piacevolmente, se volete un disco poco serio ma con qualche buonissima intuizione.
A partire da Time To Dance, in un'altra epoca (6-7 anni fa) un probabile successone da indie club.
Ma anche People Movin, questa si, potrebbe essere una bside dei Metronomy o l'acidissima Bored, di cui è rimasto qualche ricordo live.
Insomma, per essere onesti questo debutto è un debutto fuori tempo massimo, incrociando rock ed elettronica come si faceva qualche anno fa, ma non possiamo considerarlo un difetto.
Quindi, una sufficienza di stima, specie perchè se poi una Time to Dance si trasforma in una performance così, c'è solo da sperare di capitare una volta di più sotto un loro palco.
E volendo, intanto ci si può ascoltare l'album.




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