mercoledì 18 giugno 2014

[Live Report] Pains of Being Pure At Heart + Fear Of Men @ Hana-Bi, Ravenna

C'è una nicchia, un sottogenere di amanti di un genere chiamato indie-pop.
Io non l'ho mai capito bene, eppure ci fanno i festival, i raduni, insomma esiste un piccolo movimento di cultori di questo suono, melodico, allegro, apparentemente semplice ma spesso più elaborato, di composizioni musicali.
Ora: questa corsa alla categorizzazione, al movimento, alla nicchia è quanto di più distante dalla realtà di chi scrive.
E' però vero che due esponenti di questo indie-pop, i primi ad una certa ribalta, i secondi al lavoro su in difficile consolidamento, suonano questa sera all'Hana-Bi di Marina di Ravenna.
Hana-Bi vuol dire spiaggia, mare, relax e starbene e per chi scrive vuol dire averci fatto la festa di Matrimonio e averci visto il primo concerto nella splendida location, se ben ricordo, nel lontano 2008 o 2009 con i Pains of Being Pure At Heart.
Serata piovosa, gruppo girato verso l'interno e non verso la spiaggia, band in rampa di lancio, pareva per un grande successo con il primo, omonimo album che raggiungeva una certa area di interesse allargato.
Qualche anno dopo, il botto non c'è stato.
Quello che è successo è stato un secondo (valido) album e una band mezza disgregata, presentatasi al terzo album, Days of Abandon, uscito lo scorso mese (più che gradevole) con una line up rinnovata e ancora stretta sulla leadership di Kip Bergan, vera mente del gruppo.

E quello che viene suonato è un live ancora una volta onesto, fresco, divertente.
No, non perfetto, ancora incapace di poter affrontare palchi enormi.
Ma sincero. Kip racconta (non una frase di rito, una verità) di essere nel suo posto preferito al mondo dove suonare. Racconta storie di vita, imbastisce una scaletta che non dimentica il passato e presenta il disco nuovo, la cui continuità sonora, dal vivo, è totale.
E quindi diverte i (non una folla ammettiamolo) presenti, compresa la frangia del fan ossessivi, quattro o cinque elementi in primissima fila ad aiazzare la folla sui battimani e i pezzi più noti.
Senza farsi mancare un paio di momenti voce e chitarra, senza dimenticare il brano destinato a rimanere il marchio di fabbrica, Young Adult Fiction.


Divertono anche i Fear of Men, in apertura.
Al primo disco, la cui cantante Jessica Weiss è stata anche la voce femminile dei Pains, il trio si esibisce in una convincente riproposizione del loro Loom, tra le sorprese più chiaccherate del momento.
Una bella voce, alcune convincenti melodie, una interessante e sempre varia sezione ritmica ci fanno augurare un bel futuro per la band.
In quel lontano primo concerto di cui si parlava, a fare da spalla ai Pains of Being Pure At Heart furono tre rampante ragazze chiamate Vivian Girls: che sia un auspicio anche per i Fear of Men.


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