venerdì 7 agosto 2015

[Ascolti] Tame Impala - Currents



Inutile negarlo: prima di questo disco ho sempre pensato ai Tame Impala come una band leggermente sopravvalutata.
Non che siano mancati, nella ormai nutrita discografia del gruppo australiano, i picchi, ma la sensazione era di qualcosa di incompiuto, imperfetto, indeciso.
Questo prima di Currents, e questo è il motivo per cui probabilmente non piacerà a tutti, ma allo stesso tempo piacerà a più persone.
Pronti, insomma, a diventare una band da grandi palchi, ora si.
Chiaro l'intento dalla dichiarativa Let It Happen in apertura: quasi otto minuti a dispiegare una melodia killer di quelle che segnano una estate, confezionata nell'involcruo di un brano che ha le ritmiche di una marcietta chill-out, quasi uscito dalla penna del migliore Washed Out.
Elettro-psichedelia? Volendo.
Qualcosa di simile, sempre volendo, a quell'istante creativo che permise agli Mgmt di creare un disco tanto bello quanto sottovalutato come Contratulations.
Currents si compone di ben tredici brani (anche se tre sono veloci abbozzi, pur di notevole valore) e ingrana la quinta in più di una occasione: The Less I Know Better mette sotto acidi i riff dei Black Keys, 'Cause I'm a Man è la ballad perfetta della scaletta, la chiusura di New Persons, Same Old Mistakes racconta un talento melodico purissimo e termina alla grande un album coeso, a fuoco e pieno di spunti interessanti.
Soprattutto, con la capacità (dei grandi dischi) di insinuarsi lentamente sottopelle, ascolto dopo ascolto. Finchè non lo ascolti una volta di più.

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