giovedì 20 novembre 2014

[Serie Tv] The Affair


Possiamo dirlo: questa è l'epoca d'oro delle serie tv.
Che negli ultimi anni si sono trasformate, fino a diventare fenomeni di costume, trampolini di lancio.
Soprattutto piattaforme di ampio respiro, in grado di narrare, fidelizzare, generare discussioni, raccontare storie senza (particolari) problemi di tempo e man mano che si va avanti, di budget.

Così che, non è azzardato dirlo, oggi la vera piattaforma di narrazione è la serialità.
Non più il rapido battito di ciglia di un film, non più estese trilogie volte a raccontare epiche storie, non più vincoli temporali.
Le sfumature accenate ora sono riprese, il gioco di rimando con il pubblico vissuto in tempo (quasi) reale, esperienze collettive di visione sempre più contemporanea in tutto il mondo: Game of Thrones oggi è Guerre Stellari ieri.

La fortuna è poi che la grande competizione (allargata oggi a non network quali Amazon o Netflix) rende molte produzioni ambiziose, coraggiose, prive di freni (anzi, forse spesso esagerate per temi o violenza o sessualità o tutte queste cose messe assieme).
Quest'anno (dove, per gli amanti della serialità si intende da settembre in poi) ci sono state diverse novità ma, diciamolo, nessuna o quasi ha saputo ancora stregare il pubblico.
Non c'è un' Homeland, un House of Cards, un Orange Is The New Black.

Però c'è The Affair.
Scritto da Hagai Levi e Sarah Treem (In Treatment) parte da una idea talmente piatta da essere sintetizzabile in poche parole: una tresca estiva.
Solo questo: Noah che passa l'estate dai suoceri, Alison che lavora in questa località di villeggiatura, un amore passionale.
Peccato che tutto questo sia un flashback.
L'oggi è un processo, indagini per un omicidio (di chi, episodio sei, ancora non si sa) i ricordi dei due ad intrecciarsi senza (quasi) mai combaciare.
Peccato che ogni episodio abbia due tempi, l'uno narrato per come lo ricorda lei (o per come mente al poliziotto che indaga?) l'altro per come lo ricorda (o mente) lui.
Verità, sfumature, piccole pieghe di un racconto che impediscono di parteggiare per qualcuno, in un quadro man mano più complesso, di due individui (e di uno sguardo che si allarga all'indietro sulla cittadina e alcuni personaggi) fatti di luce e (molte) ombre.
Così, un puzzle distorto, un amore fisico, un'estate diversa dalle altre, un matrimonio, un morto e qualcosa nel mezzo che lentamente si rivela.
The Affair intriga, intriga come la passione tra i due protagonisti che pure, puntata dopo puntata diventa qualcosa di più (difficile definirlo, visti i diversi ricordi) perfettamente interpretato da Dominic West e Ruth Wilson (si, Alice in Luther e se non si sa di cosa si stia parlando, in ginocchio sui ceci, subito).
Non è presto, dunque per parlare della nuova serie dell'anno.
Non tutti se ne sono accorti ancora.


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