IL NEGOZIANTE - Consigli non richiesti su tutto che si possa definire interessante in questo mondo
martedì 14 ottobre 2014
[Ascolti] Perfume Genius - Too Bright
Il difficile è sempre il terzo album, per quanto si dica la stessa cosa del secondo.
Perchè il secondo album può essere una ripetizione, una piccola variazione, può contenere materiale che era rimasto fuori dall'esordio.
Insomma, si può tirare fuori, ecco.
Diverso è il terzo disco, dove, spesso la carriera di un buon artista può essere sul limbo tra il salto verso una (più o meno moderata) notorietà o la delusione per l'inizio di un declino.
Non è mica facile continuare a scrivere ottimi dischi, è giusto dirlo.
Difficile dire se il terzo disco di Mike Hadreas, classe 84, di Seattle, sia un salto avanti o indietro. Forse uno scarto laterale.
Perchè, nonostante in rete se ne parli quasi ovunque in termini ottimi, Too Bright convince (purtroppo) a metà.
Quello che è certo che il terzo disco del nostro in arte Perfume Genius è quello con la tavolozza dei colori più ampia, strumentazioni che si aprono, elettronica che si inserisce ed un parziale, ma notevole, distacco da quell'intimismo voce - pianoforte che aveva caratterizzato sinora il suo percorso musicale.
Ovviamente gran parte del discorso, in questi casi sta in quanto lo scarto sia efficace.
E di cose buone, buonissime in Too Bright ce ne sono parecchie: le due ballate I Decline, in apertura e No Good, sono dirette eredi del passato e confermano (in particolare la seconda) lo straordinario talento compositivo del nostro ragazzo.
Così come riuscita è Queen, uno dei pezzi pop più belli dell'anno, con il suo incedere quasi tribale nel mezzo.
Ma forse si è invece calcata un pò troppo la mano in un trittico da va da My Body a Grid a I'm a Mother, dove la voce di Mike si espande in urla, distorsioni vocali, filtri industriali: nessun processo alle intenzioni ed alla voglia di sperimentare, ma i risultati sono così così.
Intendiamoci: buona parte dell'album è su ottimi livelli (da tenere in mente almeno la traccia che dà il titolo al disco) ed è innegabile la maturazione di un artista partito da un primo disco essenzialmente lo-fi, prodotto autonomamente.
La speranza è che rimanga, in futuro, l'apertura artistica, eliminando alcuni eccessi che un pò stonano, in un contesto così sensibile, perchè per il nostro Perfume Genius il futuro potrebbe essere davvero radioso.
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